Di Marco F. su Domenica, 04 Febbraio 2024
Categoria: Marineria

La manovra della barca a vela - Mettersi in panna

La panna è un particolare assetto della barca che rientra nei cosiddetti "assetti di utilità", cioè configurazioni della barca utili ad affrontare situazioni specifiche quali condizioni di sicurezza, emergenze o anche semplicemente delle pause dalla navigazione attiva.

Spesso erroneamente confusa con la "cappa", la panna è un assetto che si raggiunge facilmente per rallentare la barca fino quasi a fermarla senza dover ammainare le vele. È una condizione utile per affrontare situazioni di soccorso come il recupero di un uomo in mare o per fare una pausa dalla navigazione (mentre la cappa viene utilizzata, nelle sue diverse forme, per affrontare condizioni meteomarine difficili).

Come anticipato, la panna si rivela particolarmente utile, in condizioni meteorologiche buone e con poco vento, per ridurre drasticamente e istantaneamente la velocità della barca allo scopo di recuperare un uomo in mare senza dover effettuare l'intera manovra canonica (se la manovra è condotta tempestivamente e bene, si riesce a procedere al salvataggio con il semplice lancio del salvagente anulare nei limiti di distanza della sua sagola di recupero!); inoltre, risulta utilissima per fare una pausa pranzo o per riposare quando le condizioni al contorno sono sicure e c'è abbastanza acqua sottovento  (ci raccomandiamo: seguite sempre le previsioni delle regole 5 e 7 del COLREG!!!).

Come ci si mette in panna?

  • 1.La manovra inizia con la chiamata del timoniere a prepararsi per mettersi in panna.
    Il randista prende uno o due colli al winch, trattiene la scotta e apre lo stopper (o, nelle barche più piccole, libera la scotta direttamente dallo strozzascotte) e avvisa il timoniere di essere pronto.

  • 2.Il timoniere chiama quindi la virata e inizia la manovra.

  • 3. Una volta virato, lasciando il genoa bordato sopravento (a collo), il randista lasca la scotta e apre completamente la randa, fino a farle sfiorare le sartie e le crocette. Nel frattempo, il timoniere continua a poggiare con calma fino a raggiungere il traverso, quindi riporta lentissimamente il timone all'orza fino a metterlo completamente alla banda e lo blocca in quella posizione (le barche con il timone a ruota hanno una vite di blocco del timone mentre sulle barche dotate di timone a barra, si dovrà procedere a legare la barra sottovento).

Dopo alcuni istanti di avanzamento per inerzia, la barca ridurrà la velocità fino quasi a fermarsi e inizierà a scarrocciare per effetto del vento, producendo anche una zona di remora che riduce gli effetti del mare al traverso.​

Il comportamento della barca alla cappa: zigzagando sul mare

La particolare configurazione del piano velico, con il genoa bordato sopravento, il timone completamente all'orza e la randa completamente aperta sottovento, fa sì che la barca assuma un andamento di scarroccio molto particolare.

Dapprima, il vento al traverso agirà sul solo genoa che è perfettamente orientato per essere portante mentre la randa aperta sarà completamente sventata. Come sappiamo, il genoa ha una tendenza poggiera e quindi la barca poggerà.

Quando la barca avrà poggiato a sufficienza acquistando anche un po' di velocità, il genoa si sventerà mentre la randa sarà esposta al vento e diventerà portante. Poiché la randa ha una tendenza orziera, la barca orzerà, sfruttando anche l'effetto combinato del timone (che ricordiamo è tutto all'orza).

Intuitivamente, si comprende come orzando la barca porterà nuovamente il genoa in condizioni di portanza e assumerà un angolo che porterà la randa a sventare, iniziando di nuovo a poggiare come conseguenza.

E così via, come un pendolo.

Quando è alla panna, la barca procede quindi scarrocciando lentamente sottovento, ora orzando e ora poggiando, lasciando il tempo all'equipaggio di svolgere qualsiasi mansione in tutta tranquillità e calma. È ​essenziale ricordare​ ​che in panna è NECESSARIO avere acqua sottovento!!!

Come si esce dalla panna per riprendere la navigazione?

Come abbiamo visto, la barca alla panna prende il vento tra il traverso e il lasco, a seconda che stia orzando o poggiando. Da queste due andature la ripartenza è rapida e semplice.

Infatti, è sufficiente riportare il timone al centro, cazzare la randa e recuperare la scotta sottovento del genoa liberando quella sopravento, di fatto completando la virata che si era interrotta per entrare in panna.

La barca ripartirà al traverso o al lasco (a seconda che fosse poggiata o orzata al momento del recupero del timone).

Buon vento!